s. m. (f. -trice) [der. di immaginare], raro. – Chi immagina: l’i. di queste assurde favole; anche agg., col senso di immaginativo: potenza, facoltà i., la virtù immaginatrice.
Non sono un fotografo, neppure un pittore o un grafico eppure, costruisco immagini, materializzo i miei pensieri, le mie angosce e le mie speranze, mostro i mei sogni e le mie paure, rendendole fruibili, a tutti, attraverso la carta.
Per fare questo uso macchine fotografiche, ma anche telefoni cellulari rinforzo il concetto con interventi grafici, sovrapposizioni, alterazioni e infine utilizzo le tecniche pittoriche per alterare colori, forme e materia.
Non riesco a dare una definizione di me che si limiti al mezzo che uso per creare, così, come non ho gli strumenti per descrivere, con le parole, quello che vi mostro.
Per questo non mi sento un artista, definizione che non spetta a me attribuirmi, ma mi ritengo un artigiano dell’immagine a cavallo fra l’estetica e il concettuale ed esattamente nel mezzo di questo binomio trovo la mia virtù creativa e salvifica del mio pensiero, il senso del mio essere …